TUTTO IN UNA NOTTE

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Tutto in una notte (Into the Night) J. Landis, USA, 1985, 115’

Tutto in una notte (Into the Night) J. Landis, USA, 1985, 115’

Toute une nuit, C. Akerman, Belgio/Francia, 1982, 90’

Toute une nuit, C. Akerman, Belgio/Francia, 1982, 90’

Dolci inganni, A. Lattuada, Italia, 1960, 95’

Dolci inganni, A. Lattuada, Italia, 1960, 95’

Stasera ho vinto anch'io (The Set-Up), R. Wise, USA, 1949, 72’

Stasera ho vinto anch’io (The Set-Up), R. Wise, USA, 1949, 72’

Una notte sul treno della Via Lattea (Ginga Tetsudō no Yoru), G. Sugii, Giappone, 1985, 113’

Una notte sul treno della Via Lattea (Ginga Tetsudō no Yoru), G. Sugii, Giappone, 1985, 113’

Essi vivono!

Nell’attesa di tornare al nostro appuntamento settimanale a Seriate abbiamo pensato di farvi compagnia con alcune proposte di visione.

Si tratta di rassegne già organizzate che non abbiamo potuto proporvi, film per i quali avevamo scritto qualche pensiero che desideriamo condividere almeno in forma virtuale, e film che probabilmente non proietteremo mai, ma che potreste considerare dei consigli di visione. Questa settimana vi proponiamo la rassegna:

 

Tutto in una notte

Tutto in una notte, ovvero Accadde una notte. Quattro film – tra i tanti – che prendono vita e si esauriscono nel corso di una lunga nottata. Incontri casuali, primi amori, combattimenti e treni celestiali.

Toute une nuit, C. Akerman, Belgio/Francia, 1982, 90’

Una serie di personaggi popolano una notte d’estate in una città senza nome (Bruxelles?). I loro corpi si incontrano e si scontrano, si sfiorano e si allontanano. Le loro vicende sono presentate attraverso una serie di quadri, sovrapposti gli uni agli altri, che danno l’impressione di un affresco incompiuto. Dal fondo di tela, passato al nero, emergono qua e là luoghi e personaggi, ripresi con  un uso insistito del long take. Il film respira lentamente, si prende il tempo per osservare gli amori e i vagabondaggi dei nottambuli, le cui piccole vicende sono narrate senza far ricorso – o quasi – alla parola.

Dolci inganni, A. Lattuada, Italia, 1960, 95’

Uscito due anni prima della Lolita di Kubrick e cinque anni dopo il romanzo di Nabokov, il film di Lattuada – che in origine avrebbe dovuto intitolarsi Le ninfette – è chiaramente debitore dall’opera dello scrittore russo. Tutto in 24 ore, più che tutto in una notte, le 24 ore della diciassettenne  Francesca (Catherine Spaak), innamorata dell’amico di famiglia, il maturo Enrico (Christian Marquand). Un film mosso e vivace, alle volte fuori fuoco, che non sempre mantiene le promesse della prima, conturbante, scena.
Sottoposto a censura, tagliato e rimaneggiato nei dialoghi, il film uscirà sconciato nel 1961 e dovrà attendere la fine di un lungo procedimento giudiziario prima di vedersi reintegrare i metri di pellicola scorciati dalla censura. Ma nel 1964 erano già passati tre anni e, come dice Lattuada “tre anni dopo il mondo pareva completamente cambiato”.

Stasera ho vinto anch’io (The Set-Up), R. Wise, USA, 1949, 72’

Raro esempio di film dove il tempo della storia e il tempo del racconto vengono a coincidere, Stasera ho vinto anch’io è un melodramma sportivo tinto di nero. Stoker Thompson (Robert Ryan) è un onesto pugile sul viale del tramonto. Come in buona parte dei film sulla boxe troviamo un manager corrotto, un incontro truccato, un giovane e prestante rivale. Robert Ryan, campione collegiale dei pesi massimi, è perfetto per la parte. I luoghi di ripresa – esaltati dalla fotografia di Milton Krasner – sono ridotti all’osso: un appartamento, una strada, un ring. Uno dei pochissimi film tratti da un’opera poetica, in questo caso il poema The Set-Up, di Joseph Moncure March.

Una notte sul treno della Via Lattea (Ginga Tetsudō no Yoru), G. Sugii, Giappone, 1985, 113’

Film d’animazione tratto dallo stupendo racconto lungo (1934) di Miyazawa Kenji, Una notte sul treno della Via Lattea, è un grande esempio delle potenzialità – ancora in parte inespresse – del disegno animato. Giovanni, un giovane bambino costretto a lavorare per poter curare la madre malata, è troppo stanco per poter partecipare alla grande festa estiva detta del Centauro. Mentre in città, arrivata la sera, i suoi coetanei si divertono, Giovanni, salito in cima a una collina per riposare, si trova comparire di fronte un treno. A bordo del treno trova il suo unico amico Campanella, con il quale intraprende un viaggio lungo una notte attraverso la Via Lattea.
Per far ricredere chi ancora pensa che l’animazione sia un gioco da ragazzi.

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