FUGA DALLA SCUOLA MEDIA

Da mercoledì 20 febbraio 2019

Per quattro mercoledì di seguito, dal 20 febbraio al 13 marzo compresi, ci troviamo presso la biblioteca di Seriate per vedere quattro film. Proiezione alle ore 21 e a seguire dibattito (e ogni tanto qualche dolciume)

“La fuga è una forma musicale polifonica basata sull’elaborazione contrappuntistica di un’idea tematica (a volte due o tre), che viene esposta e più volte riaffermata nel corso della ricerca di tutte le possibilità espressive e/o contrappuntistiche da essa offerte”.

Queste sono le prime righe alla voce “fuga” su Wikipedia, strumentali alla presentazione della rassegna “Fuga dalla scuola media”.

La polifonia indica l’unione di più suoni e di più strumenti, ed è un concetto funzionale a tenere insieme film che tra di loro hanno poco in comune, salvo il fatto di avere personaggi in fuga.
La fuga si basa sul contrappunto di un’idea tematica, e quindi in altre parole: si scappa da qualcosa, in contrapposizione a un ambiente ostile, una vita troppo dolorosa o una gabbia insopportabile.
Il titolo della rassegna “Fuga dalla scuola media” riprende il titolo italiano del film “Welcome to the Dollhouse” di Todd Solondz, ennesima traduzione tradita, ma in questo caso dotata di una certa efficacia: spettatori, che guardate da fuori, siete i benvenuti nella casa delle bambole.
Per la protagonista del film il gesto desiderato è il contrario, dall’interno verso l’esterno, un sogno di fuga dal proprio presente, intrinsecamente e inevitabilmente destinato alla sconfitta.
Che si tratti di una prigione, della povertà, della schiavitù, della società, del proprio corpo, o di qualsiasi altra cosa da cui si sogni di fuggire (“l’idea tematica più volte riaffermata” della definizione musicale), poco importa, non c’è spazio per ulteriori possibili sviluppi oltre al movimento ultimo della fuga in sé e per sé.
Godiamoci le “possibilità espressive da essa offerte”.

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