I FANNULLONI
DELLA VALLE FERTILE
Da mercoledì 5 marzo 2025

Per quattro mercoledì di seguito, dal 5 marzo al 26 marzo compresi, ci troviamo presso la biblioteca di Seriate per vedere quattro film. Proiezione alle ore 21 e a seguire dibattito (e ogni tanto qualche dolciume).
I fannulloni della valle fertile, titolo della rassegna, è un film del regista greco Panayotoupolos, ispirato all’omonimo romanzo di Albert Cossery, scrittore egiziano, “fannullone” lui stesso: sette romanzi in 95 anni di vita, larga parte della quale vissuta in un piccolo albergo di Parigi, senza pretesa alcuna di essere una voce significativa nel panorama letterario, nonostante notevoli capacità di scrittura. A chi gli chiedeva perché scrivesse, rispose: “perché qualcuno che mi ha appena letto decida di non andare a lavorare l’indomani”.
I quattro film proposti, presentano una variegata galleria di “fannulloni”, che hanno come tratto comune il non fare, l’astenersi, definitivo o momentaneo, da una attiva e acritica adesione al moto perpetuo che plasma e trascina la propria e l’altrui esistenza. Essi danno spazio a quella che il filosofo Giorgio Agamben definisce inoperosità: uno scarto rispetto alle proprie opere quotidiane o al consueto scorrere delle pratiche sociali del proprio contesto di vita. Un passo a lato che intende sospendere l’assenso ad esse, ridefinirne l’orizzonte di senso ridisegnando la propria traiettoria esistenziale.
Ma si può essere fannulloni in maniera diversa: attraverso uno stacco netto con la propria quotidianità e lo spazio d’azione sociale, immergendosi in essi mantenendo una distanza critica che consente di interrogarli e di ridefinire i rapporti con essi, illudendosi magari di fare ciò, stordendosi in un languore indolente. Il risultato è quasi sempre il naufragio di possibilità altre, perdute e mai accese, l’impasse esistenziale definitiva.
Ma forse, non tutto è stato invano.